Partire da casa nel cuore della notte, con la bici caricata sull’auto, sono quelle cose che pongono seri interrogativi ai tuoi vicini (e a volte anche ai tuoi cari). Interrogativi sulla tua sanità mentale.
Ma tu… ormai… se stai leggendo questo articolo… sei quantomeno un Piccolo Cuore di Leone di Montagna, e quindi sei sulla buona strada per fare spallucce a tutto quello che pensa di te la gente.
Per te l’importante è vivere una delle mirabolanti avventure più epiche di sempre.
Eh sì, perché pedalare nel cuore della notte, tra cervi, caprioli e chissà quali altri animali notturni…
…”sciroppandoti” qualcosa come 1.200-1.300 metri di dislivello, con quel frescolino che inizia a farsi sentire… e magari trovando anche la neve pronta a infradiciarti i piedi e rallentare la tua marcia…
…non è cosa per tutti. Per la serie: “Solo i Forti Sopravviveranno”.
Questa volta la meta dell’Albatour è il Monte Goriane, tra Italia e Austria, partendo da Camporosso di Tarvisio (UD) in Val Canale.
Avevo dato appuntamento agli Intrepidi Avventurieri, carichi a molla per via delle dosi massicce di caffeina che scorreva nelle loro vene, per le 3:00 di notte nel parcheggio della cabinovia del Monte Lussari.
Tu che dici…? Troppo presto? Dai… prova a sbilanciarti… ferma un attimo la lettura, prendi un foglio di carta e scrivi l’orario che avresti deciso tu per partire e riuscire a vedere in tempo l’alba dal Monte Goriane. Poi se indovini, vinci un premio.
A proposito… siccome in molti avevano sollevato il dubbio che non avremmo visto sorgere il sole… e visto che insinuare il dubbio è il nuovo sport (eh sì ho un caratteraccio)… prova a scrivere, sempre sullo stesso foglio di carta, tutti gli ostacoli che avremmo trovato da lì in avanti.
Fatto? BRAVO!
Continuiamo.
Si sale per la Val Bartolo. Riconosco le baite. O dovrei dire… le baite riconoscono me… visto il circo che avevo “menato” verso la fine della giornata a Baite Aperte lo scorso mese di agosto. E se non sai di cosa sto parlando… MALE, MOLTO MALE. Si vede che non vieni alle mirabolanti avventure.
Ma oggi la notte è giovane. Continuiamo a pedalare verso l’Austria. Ed eccola lì… la sbarra che segna il confine.
Mentre ci avvicinavamo al confine con l’Austria, immersi nel fitto del bosco, tutto sembrava tranquillo… Troppo tranquillo. All’improvviso, da dietro un cespuglio, sbucano due gendarmi con elmetti sproporzionati e baffi rigidi come spazzole per cavalli. Per farti immaginare la scena, sembravano usciti direttamente da un fumetto, e non uno di quelli realistici.
“Halto! Achtung! Chi va là?” gridò il primo, agitando una bandiera logora come se fosse il glorioso vessillo dell’Impero.
Il secondo gendarme, con aria severa e voce nasale, aggiunse: “Qui ist verboten das pedalare sulle forestali!”
Ci siamo fermati, increduli. “Ma… scusate,” dico io, tra il serio e il faceto, “noi siamo della Truppa del Herr Kommandant Tony Gomon… non credo ci sia alcun verboten per le bici qui, o sbaglio?”
Il primo gendarme, con un accento grottesco, replica: “Jawohl, non è verboten… ankora! Ma potrebbe esserlo fra poco… se wir lo decidiamo!”
Io e gli altri (ormai) Kammeraten di avventura ci siamo scambiati occhiate confuse, cercando di capire se fosse uno scherzo o una nuova regola appena inventata.
Il secondo gendarme si grattò la testa sotto l’elmetto e concluse: “Also, potete passare, aber ricordate… le nufole sopra di voi sono proprietà der Österreichischen Reich! Se ci pedalate sotto… dofete pagare tassa!”
Con un ultimo cenno solenne, i due gendarmi si scambiarono un rigido saluto militare. “Guten Tag und arrivederci! Prossima volta, bring das passaporto!”
E con ciò, sparirono di nuovo tra i cespugli, lasciandoci sbigottiti e liberi di proseguire.
Superato l’ostacolo gendarmi, ci aspettano qualcosa come 8 km (?) prima di arrivare sul Monte Goriane. Secondo te la neve ci ostacolerà l’avanzamento?
Sì… è di nuovo il gioco di prima… prendi il tuo foglietto e scrivi la tua risposta (puoi anche azzardare nuovi imprevisti come quello dei due gendarmi di prima).
Ok, hai scritto, vero?
Per nostra fottuta fortuna, la neve non ha ostacolato il nostro avanzare. E superata la Goriacher Alm, brevi tratti di salite proibitive ci portano in mezzo ad altre baite, dove, se la memoria non mi inganna, sempre verso la fine di agosto si svolge una delle tante Feste dell’Amicizia tra Italia e Austria a suon di boccali di birra e wurstelloni salsicciosi (alla facciaccia dei gendarmen).
Arrivati ai piedi del Goriane, suoniamo la campana e apparecchiamo la tavola per la Colazione del Campione: uova, bresaola, pane-burro-marmellata e caffè nero bollente. E con la speranza che non diventi la colazione di qualcun altro, saliamo a piedi fino alla cima del Goriane per ammirare l’incantevole panorama sulle Alpi Giulie, sui massicci del Mangart e della Skrlatica, ma anche sulla dorsale delle Caravanche e sul vicino Dobratsch.
Ma il cielo era coperto da una leggera foschia, e far di noi la tensione si tagliava con un coltello. Il tempo ci avrebbe regalato l’alba tanto attesa?
Beh, piccoli cuoricini miei, vi dico solo questo: il sole ha fatto capolino proprio in quel momento, dipingendo il cielo di colori che nessuno di noi dimenticherà. Un’esperienza che, come sempre, mi ha ricordato perché amo così tanto la mountain bike.
In realtà, questa volta non siamo mai saliti sul Monte Goriane. Nel senso che non siamo mai partiti. La convocazione è andata deserta. E, come succede nelle migliori riunioni di condominio, il presidente d’assemblea (cioè il sottoscritto) ha deciso all’unanimità (dei presenti, ovvero io stesso) che questa mirabolante avventura NON può non accadere.
Quindi…
Quindi, che tu sia un Piccolo Cuore di Leone di Montagna, un Intrepido Avventuriero o un Seguace della Traccia Perduta, prepara la tua mountain bike, carica le luci, perché questa volta il Monte Goriane e l’alba ci aspettano davvero! E questa volta, facciamo in modo che non sia solo un bel racconto!
A presto,
Tony Gomon
P.S.: Cosa ho imparato da questa mirabolante avventura? Spesso le persone vedono solo le difficoltà in un progetto, senza fermarsi a pensare alle opportunità. È facile restare a casa, preoccupati di tutto ciò che potrebbe andare storto. Ma la vera crescita avviene quando decidiamo di spingerci oltre, di uscire nonostante le incertezze e di affrontare le sfide. Solo così possiamo scoprire che, dietro ogni nuvola, potrebbe esserci un’alba mozzafiato pronta ad aspettarci.
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